2.10 - Come fare trading di noi stessi oltre che dei mercati

Inviato da admin il Dom, 02/06/2011 - 19:48 - Modificato da vic on Ven, 02/18/2011 - 13:31

Ogni sessione di trading è basata sull’analisi e osservazione dei mercati cui deve necessariamente abbinarsi l’analisi e l’osservazione di noi stessi. Molto spesso sentiamo fare grandi discorsi sulla disciplina come elemento essenziale per un corretto approccio al trading, anche se frequentemente ci si rende conto di come sia impossibile rispettare anche le regole più semplici. Si ritiene più utile rispetto al perseguimento di una difficilmente ottenibile disciplina, la già citata conoscenza di se stessi cui si abbina il monitoraggio attento dei propri comportamenti durante le sessioni di trading. Diventa quindi cruciale conoscere e in questo senso tradare le proprie reazioni e stati emotivi rispetto a quello che vediamo accadere sui mercati. Ad esempio: a fronte di un brusco movimento in una direzione spesso si provano sensazioni di frustrazione e smarrimento per aver perso un’occasione. Questo può portarci ad entrare in ritardo quando oramai il movimento si è esaurito. Se impariamo a riconoscere gli stati d’animo che precedono questa malaugurata entrata possiamo arrivare ad evitarla proprio grazie alla capacità di riconoscere per tempo quella situazione emotiva. La stessa cosa può avvenire dopo un guadagno o una perdita che possono indurre in noi stati emotivi poco adatti a proseguire l’attività di trading senza aver prima eliminato gli stessi, magari con una pausa opportuna. Riteniamo utile all’atto pratico tener presente alcuni principi di pratica utilità:

  • Le nostre debolezze e le nostre convinzioni sono spesso così radicate in noi che modificarle risulta uno sforzo spesso arduo se non vano. Si ritiene più utile comprenderle e cercare di adattare il proprio metodo e strategia di trading alle stesse
  • Sovente siamo portati a concentrare la nostra attenzione sugli errori commessi, evidenziati ad esempio attraverso il diario per poi poterli eventualmente correggere. Se questa è certamente una pratica utile, si ritiene ancor più proficuo concentrare la propria attenzione su ciò che si esegue correttamente
  • Un buon trader è colui che riesce a replicare il se stesso dei momenti migliori il maggior numero di volte

Alcuni semplici metodi ed espedienti possono permetterci di arginare efficacemente le nostre debolezze o quei momenti, che colgono chiunque, di perdita del controllo:

  • Il biofeedback , è un metodo efficace al fine di rendere percepibili alcuni nostri stati emozionali e per prevenirne gli effetti
  • Mantere un conto di trading separato da tutti gli altri nel quale verseremo solo il capitale strettamente necessario per operare, comprensivo dei margini di garanzia e dei livelli di perdita massima programmata per periodo. In questa maniera l’eventuale tentazione di ripianare le perdite eccedenti quelle programmate per il periodo sarà tenuta a bada dai necessari tempi tecnici di alimentazione del conto trading che ci permetteranno di riprendere il controllo su noi stessi
  • Sul conto di trading manteniamo lo stretto necessario per l’attività programmata, in caso di perdite eccedenti quanto stabilito il conto si blocca in automatico arginando una eventuale perdita di controllo. Ne consegue che essendo presente sul conto trading solo e sempre lo stretto necessario per l’attività programmata, in caso di perdite eccedenti i limiti di periodo ci sarà automaticamente inibita la possibilità di operare, poiché si scenderebbe al disotto del margine di garanzia minimo richiesto (Nota: l’esempio è stato fatto riferendosi alla leva finanziaria dei future ma è concettualmente estensibile anche agli altri strumenti finanziari)