- Il trading secondo Profste
- I - Il trading come attività imprenditoriale basata sulle performance
- II - I Concetti di base: la cassetta degli attrezzi di Profste
- III - I Concetti avanzati
- 9 - Il funzionamento dei mercati
- 10 - La lettura del momentum
- 11 - I diversi tipi di posizione: scalp position e longer term position
- 12 - Trade management
- 12.1 - La gestione del trade
- 12.2 - L'utilizzo degli stop nei diversi tipi di operatività
- 12.3 - L'utilizzo dei target nei diversi tipi di operatività
- 12.4 - Lo stop dinamico che protegge i profitti parziali: breakeven stop e metodologie alternative
- 12.5 - L’uscita sul primo target
- 12.6 - Il trailing stop
- 12.7 - L'uscita senza stop
- IV - I L’Operatività
- V - Conclusioni
- VI - Letture consigliate
12.1 - La gestione del trade
Come detto, è questa certamente la fase più delicata e importante di ogni trade, molto più dell'ingresso o setup. L'errore di chi affronta il trading in modo non professionale risiede spesso nell'errata credenza che l'ingresso in posizione sia la parte più importante, relegando la gestione e l'uscita dal trade a ruoli marginali. In realtà, si può affermare come sia esattamente il contrario. Chi ha un minimo di esperienza di trading reale, sa bene come la gestione del trade e la chiusura della posizione, che, come si vedrà, può avvenire in più fasi o in un'unica soluzione, sono le determinanti più incisive del risultato finale del singolo trade e soprattutto della serie di trade che portano al risultato di lungo periodo, che sappiamo essere l'unico cui dobbiamo essere interessati, coerentemente con gli assiomi probabilistici sui quali abbiamo fondato il metodo presentato.
Si ritiene, infatti, come sia per assurdo possibile pensare di istituire una posizione anche in modo totalmente casuale e senza basi (come a tutti i trader è capitato certamente di fare), purché sia SEMPRE definito il rischio (stop loss iniziale) elemento questo che non deve MAI mancare, concentrandosi così in questo caso, che deve rimanere eccezionale, solo sulla gestione del trade, che, lo ripetiamo è certamente la parte più importante tra le diverse componenti del trade.
Il nostro primario obiettivo dev'essere cercare di evitare che un guadagno potenziale si trasformi in una perdita reale. Una volta entrati in posizione è quindi necessario valutare in continuazione una serie di elementi che influenzano la nostra posizione e che, come ormai dovrebbe essere chiaro, sono la struttura di mercato e l'ambiente di trading.
Il compito risulta tanto più complesso quanto più si tenga conto del fenomeno già esposto della regressione cognitiva, cui siamo soggetti dal momento in cui apriamo una posizione. E' bene ricordare, infatti, come la persona che fa lo studio teorico e pratico prima di entrare in posizione, sia virtualmente una persona diversa da quella che gestisce il trade.
E' ampiamente documentato come i trader siano soggetti a fenomeni di sdoppiamento della personalità, cui si accompagna la regressione cognitiva. In sintesi, è bene ricordare che gli errori da principiante che spesso si commettono a posizione aperta, sono frutto della combinazione degli effetti di questi due fenomeni, che sono i veri nemici da combattere.
I metodi che risultano essere più efficaci per evitare le conseguenze negative dei fenomeni di regressione cognitiva e sdoppiamento della personalità sono dapprima il tentare di comportarsi come se non si avesse una posizione aperta, cui deve seguire l'abitudine a questo comportamento. A questo si deve accompagnare l'abitudine ad allargare il timeframe, rispetto a quello di riferimento e parallelamente osservare lo sviluppo del Market Profile, elementi questi che consentono di valutare in modo più oggettivo l'evolversi della struttura e dell'ambiente di trading in relazione alla propria posizione. Queste strategie suggerite non sono da confondere con il cambio di timeframe di riferimento che sappiamo essere un errore da non commettere MAI a posiziona aperta.
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