9.1 - La teoria del Market Profile ®

Inviato da gabriele.vivinetto il Dom, 02/13/2011 - 19:45 - Modificato da gabriele.vivinetto on Dom, 02/13/2011 - 19:45

Nota: Il Chicago Board Of Trade (CBOT) è proprietario del prodotto Market Profile e del marchio registrato, così come di tutti gli utilizzi del Market Profile.

Il CBOT Market Profile® è un metodo di rappresentazione grafica inventato e sviluppato da J. Peter Steidlmayer e dal Chicago Board of Trade (CBOT) nei primi anni '80. La caratteristica preminente del Market Profile è quella di incorporare una metodologia multidimensionale per rappresentare l'andamento dei mercati finanziari, producendo così una vera e propria rivoluzione rispetto alle comuni rappresentazioni grafiche utilizzate.
In estrema sintesi, il Market Profile è un modo di rappresentazione grafica basata sugli elementi fondanti dei mercati finanziari: il tempo, il prezzo e il volume, che sono combinati e sintetizzati in una distribuzione statistica che si ispira alla curva Normale o Gaussiana (la classica curva a campana molto utilizzata in statistica). Il Market Profile è quindi uno strumento analitico di supporto alle decisioni, che aiuta a meglio comprendere le condizioni correnti di mercato, rappresentando e organizzando le informazioni generate dal mercato stesso.
Il Market Profile non è un trading system, poiché non fornisce indicazioni operative ma, essendo piuttosto uno strumento di supporto decisionale, non fornisce nemmeno i tipici segnali di ipercomprato e ipervenduto, come avviene con molti indicatori e oscillatori utilizzati in analisi tecnica. Il Market Profile fornisce una struttura organizzata per la visualizzazione dell'attività di mercato durante il suo svolgimento, combinando una visione verticale e orizzontale che insieme mostrano il processo dinamico dell'attività in corso.
Il Market Profile costituisce un metodo logico di rappresentazione dei movimenti di prezzo basato sullo sviluppo naturale del mercato. L'utilità del Market Profile risiede, inoltre, nella possibilità di fornire una risposta ad alcune tra le domande fondamentali che ogni trader o investitore dovrebbe porsi ogni giorno, come ad esempio quella sulla presenza o meno sul mercato degli investitori istituzionali, aiutando così a comprendere se questa importante categoria stia acquistando, vendendo o semplicemente aspettando, assistendo alla dinamica in atto e valutandone così i possibili sviluppi.
Una delle fondamentali intuizioni su cui si basa la teoria del Market Profile risiede nella descrizione del funzionamento di mercato attraverso un meccanismo d'asta che, come tale, regola tutti i mercati: non solo quelli finanziari, ma anche, ad esempio, quelli ortofrutticoli e dei generi alimentari, fino ad arrivare a regolare il funzionamento di Ebay.
Il mercato finanziario si può così percepire e descrivere attraverso il Market Profile come un'asta perpetua, alla continua ricerca di un equilibrio tra gli attori coinvolti, compratori e venditori, distinti a seconda del loro timeframe.
È questa un'altra intuizione geniale incorporata nella teoria del Market Profile, che permette di osservare l'attività dei diversi partecipanti al mercato, distinguendoli a seconda dei rispettivi timeframe di riferimento.
Si va dagli scalper, che effettuano centinaia di trade al giorno alla ricerca di pochi, ma frequenti tick, fino agli investitori di lungo termine come, ad esempio Warren Buffet, che sposano letteralmente le società che scelgono per i loro investimenti pluriennali.
Grazie al Market Profile è possibile osservare l'azione di ciascuno di questi partecipanti al mercato e decidere di seguirne le orme, cercando ovviamente di allinearsi al comportamento delle forze dominanti in quel momento, sempre se le stesse siano presenti.
È vero che una piena comprensione del Market Profile richiede uno sforzo appena superiore a quello necessario per apprendere i fondamenti dell'analisi tecnica e delle comuni rappresentazioni grafiche, come i grafici a barre o le candele giapponesi, tuttavia, il maggior sforzo richiesto è più che remunerato dalla quantità di informazioni aggiuntive di cui sarete in grado di entrare in possesso grazie ad una piena comprensione di questo rivoluzionario metodo di rappresentazione della dinamica dei mercati.
Come lo stesso P. Steidlmayer, l’inventore del market profile racconta, nel suo libro Steidlmayer on Markets, l'opportunità di sviluppare a fondo i concetti che da sempre guidavano le sue scelte nel trading giunse quando nel 1981 arrivò ad occupare una posizione dirigenziale all'interno del Chicago Board of Trade (CBOT), dove lavorava dal 1963, svolgendo in parallelo l'attività di trader indipendente, intrapresa fin dagli anni dell'università.
Fu proprio durante il periodo compreso tra il 1981 e il 1983 che Steidlmayer lavorò alla formalizzazione della teoria, supportato in questo pienamente dallo stesso CBOT. La dirigenza del CBOT si rese conto della necessità di colmare il divario tra l'informazione disponibile per i trader privati e i professionisti, ossia i cosiddetti floor trader o local, che erano poi i trader che allora operavano nel parterre e alle grida, ormai quasi del tutto scomparsi con l'avvento delle borse telematiche.
Tentando di colmare il divario informativo presente allora tra le due categorie di trader, ci si proponeva di aumentare le possibilità di accesso ai mercati per il grande pubblico, che sarebbe stato così meno svantaggiato, rispetto ai professionisti, nella competizione che da sempre si svolge nell'arena del trading.
Più competizione significava più concorrenza e quindi più trasparenza. In questo l'intuizione dei dirigenti del CBOT fu davvero all'avanguardia, poiché permetteva di allargare il pubblico e quindi i volumi trattati sui mercati con notevoli vantaggi in termini di liquidità, come in effetti poi avvenne; vantaggi di cui potevano godere tutti: professionisti, trader privati e in ultima analisi anche coloro che gestivano i mercati, in questo caso il CBOT appunto.
Se quindi ci si trovasse a dover riassumere in un'unica parola la finalità ultima del Market Profile, il termine da scegliere sarebbe certamente "trasparenza". Se usato correttamente, il Market Profile, dà accesso a tutta una serie di informazioni che la mera osservazione dei prezzi non permette.
Tali informazioni infatti si riflettono, senza ombra di dubbio, in un'incrementata trasparenza e quindi in una visione della dinamica di mercato molto vicina a quella dei professionisti, identificabili oggi nei trader istituzionali, come le banche di investimento, i market maker, i fondi pensione e gli hedge fund, laddove i trader professionisti hanno ormai abbandonato i sempre più rari parterre, con la migrazione ormai quasi del tutto avvenuta verso il trading telematico.
Arrivare a padroneggiare la conoscenza del Market Profile permette di comprendere come funzionano veramente le cose e di assumere una visione dei mercati molto vicina a quella dei professionisti.
Qualsiasi trader che abbia approfondito la conoscenza di questo strumento potrà testimoniare come sia migliorata la propria comprensione delle dinamiche di mercato, il che può portare all'utilizzo, nella propria strategia di trading, di questo strumento, sia in modo esclusivo, sia affiancandolo ai metodi tradizionali utilizzati in analisi tecnica.
C'è da stupirsi quando si osserva la relativamente scarsa diffusione del Market Profile, se si pensa alle potenzialità offerte da questo strumento. Questa serie di articoli si propone di fornire un contributo alla diffusione del Market Profile, che specialmente in Italia è davvero poco conosciuto.